Il quotidiano 10.04.2017 Il pittore di ex voto

Il quotidiano 10.04.2017 – Preservare la lingua italiana dai nuovi modelli di comunicazione

Il quotidiano 10.04.2017

Il quotidiano 10.04.2017

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Il Libro

Presentato “Il pittore di ex voto” di Paolo Codazzi

“Il pittore di ex voto” è il nuovo romanzo di Paolo Codazzi, scrittore fiorentino e direttore del Premio Letterario Chianti.

A due anni dalla presentazione del libro “La farfalla asimmetrica “, Codazzi ritorna a Vibo per parlare di questo suo nuovo lavoro durante la rassegna letteraria “Un libro al mese. Visti da vicino”, organizzata dall’Associazione L’isola che non c’è.

In dialogo con l’autore, giovedì scorso presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale, la presidente dell’associazione Titti Marzano, l’assessore comunale Silvia Riga e Franca Garofalo Cantafio presidente Convegno Maria Cristina, che ha illustrato al pubblico l’opera di Codazzi.

Come si legge in una delle recensioni al libro, lo scrittore “chiama tutti a una sfida attraverso una scrittura personalissima e ipotattica, visionaria come le forme continuamente cangianti delle nuvole”. Una descrizione confermata dalla Garofalo Cantafio che, nel paragonare Codazzi come un ”pittore barocco” per lo stile letterario, ha messo in evidenza la sua particolare meticolosa cura per la linguistica italiana articolata in periodi lunghi.

Un linguaggio narrativo che indica la volontà  – come lo stesso Codazzi ha spiegato – di “tentare di preservare la peculiarità della lingua italiana messa a dura prova dai nuovi modelli di comunicazione che impongono immediatezza nelle esprimersi”.

Pertanto, l’invito che giunge in modo subliminale al lettore è quello di cadenzare lentamente la lettura.

Il pittore di ex voto (Tullio Pironti editore) – come riferito dall’autore – è in parte autobiografico. Anche lui come il protagonista Fulvio, matematico e appassionato di meteorologia, ha vissuto due anni in un collegio ed è stata vittima di un incidente da ragazzo, dal quale (sempre come il protagonista) ne uscì indenne.

Da qui si sviluppa il romanzo. Lungo il fil rouge del credere o non credere al trascendente, al destino alla semplice casualità.

Così come lo stesso Fulvio, che fa fatica a dare valore spirituale al quadretto votivo che la madre donò al santuario di Montenero a seguito dell’incidente che ebbe da bambino.

Sarà proprio questo ex voto, scoperto tramite una lettera inviata alla madre, che lo farà tornare a Livorno dove inizierà un andirivieni per trafugarlo dal santuario.

Un percorso che per lui diventerà un flashback continuo sui ricordi dell’infanzia, sugli anni del collegio, sull’amicizia con Thomas e il fragile Luca, divenuto nel frattempo pittore di ex voto.

Il libro di Codazzi apre a diversi spunti tematici, come si è potuto osservare durante la presentazione del libro alla Biblioteca Comunale. Alcuni importanti personaggi da Fulvio ricordati invitano Infatti a certe riflessioni. Prima fra tutti la maestrina Lucia, una figura fondamentale che gli cambierà la vita avendolo appassionato alla matematica, sua futura professione. Palese qui e riferimento alla cosiddetta “Buona Scuola”, e quindi l’appunto alla situazione educativa e scolastica di oggi.