Il quotidiano 18.10.2014 De Virgilio

Il quotidiano 18.10.2014 – Le quattro giornate di Catanzaro

Il quotidiano 18.10.2014

 

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Dentro la storia

 L’iniziativa nell’ambito della rassegna culturale un libro al mese

L’associazione “L’isola che non c’è” presente il nuovo volume di Alessandro De Virgilio

Alessandro De Virgilio, giornalista autorevole, è stato ospite, nei giorni scorsi, dell’associazione “L’isola che non c’è”. Nell’ambito della rassegna “Un libro al mese”, infatti, è stato presentato il suo recente lavoro “Le quattro giornate di Catanzaro”.

Lo scopo degli appuntamenti, così come precedentemente illustrato dal Presidente del sodalizio Concetta Silvia Patrizia Marzano, consente ai soci di socializzare, approfondire le proprie conoscenze e avere una chiave di lettura sugli avvenimenti che hanno coinvolto i nostri territori.

La vicenda su cui si concentra il “resoconto storico “è datata 25 gennaio 1950 quando i catanzaresi occuparono le piazze per rivendicare alla loro città lo status di capoluogo della Regione Calabria. Da quel momento si prospettarono momenti particolarmente concitati destinati a rimanere in pressi nella storia italiana: “Ho scritto questo volume – ha illustrato De Virgilio – rievocando una pagina di storia dimenticata. Questo antefatto si riferisce agli anni cinquanta ma, come sappiamo, l’istituzione delle regioni è avvenuta negli anni 70″. 

Catanzaro si caratterizzava per essere la capitale burocratica mentre Reggio Calabria era la più popolosa e più antica.

La disputa nacque da queste considerazioni e si fomentò soprattutto sulle pagine di stampa locale: ” La questione divenne presto nazionale e venne nominata una commissione che doveva, sulla base di criteri storico-geografici e sociali, di indicare la città che possedeva i giusti requisiti “.

La commissione non deluse le aspettative e, dopo diversi sopralluoghi, Catanzaro ricevette l’agognata legittimazione.

La decisione provocò l’insurrezione di Reggio tanto da spingere la commissione affari istituzionali della Camera dei Deputati ad accantonare la relazione del comitato  “rinviandola ad un futuro pronunciamento del Parlamento “.

La notizia provocò alla completa paralisi di Catanzaro e raggiunse il culmine il 26 gennaio quando i manifestanti si scontrarono con la polizia. davanti al provveditorato regionale delle opere pubbliche, infatti, una carica della celebre provocò circa 14 feriti.

I disordini furono amplificati dalla stampa sia nazionale che estera e suscitò aspre discussioni in merito al regionalismo.

La protesta, in definitiva, si placò con il venir meno del progetto regionalista, ripreso 20 anni dopo.

Vibo Valentia, in questo contesto, non rimase completamente esclusa. L’Antica Monteleone, aveva, a suo tempo, contestato a Catanzaro lo status di capoluogo.

Così come emerso dall’intervento del giornalista Maurizio Bonanno, infatti, Vibo rivendicò il suo ruolo nella storia regionale facendo leva sulla sua posizione geografica strategica: “la polemica Catanzaro-Monteleone fu sintomo di un problema secolare e di una Calabria mai stato unita. Se c’è un difetto che ci accomuna, infatti, è quello di sentirci calabresi solo fuori dalla Calabria: si tratta – ha concluso Bonanno – di una regione che ha scelto sempre i campanili comunali piuttosto che un’identità regionale ben definita”.