Carnalavari di Domenico Garrì

Carnalavari. Lu Jerramu Ramingu Giubbilanti di Domenico Garrì

Nel libro di Garrì termini desueti e rari, nomi dimenticati, parole non più pronunciate da tempo per raccontare la figura di un Carnalavari personale.

Nella prefazione Domenico Garrì scrive un “messaggio ai lettori” in cui indirizza, indica, suggerisce, accompagna nella lettura.

L’autore indica “le donne e gli uomini calabresi, quelli non acculturati” come “veri e autentici custodi del nostro retaggio di tradizioni”.

Nella lunga storia non parla di un luogo reale e ben definito e le situazioni si sviluppano in modo davvero particolare.

Nei riferimenti al passato, un po’ di vita vissuta di ognuno.

L’appartenenza, l’identità, l’anima forte e collettiva di un popolo che palpita e pulsa, che continua a vivere nei modi di dire, nei proverbi, nei lemmi, negli idiomi, in tutte quelle espressioni che la cultura popolare offre, vere tracce recuperate e salvate dall’oblio prodotto dal tempo che passa.

 

A introdurre la serata la nostra presidente, Concetta Silvia Patrizia Marzano. A seguire, per i saluti di rito, l’Assessore alla Cultura Daniela Rotino Araneo e successivamente il Sindaco di Briatico, Lidio Vallone, intervenuto per l’occasione.

Vero mattatore della serata Angela Bentivoglio, presidente della Unione Libero Teatro Regionale, la quale, da attrice, oltre a raccontare al pubblico presente il particolarissimo libro, ha recitato alcuni dei brani.

La recitazione ha guidato gli astanti nel viaggio fatto da Carnalavari alla scoperta di se.

Molti gli interventi al termine della serata

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