Gesù il pescatore di Rosario Rito

Non è facile trovare una motivazione alla sofferenza e proprio per il fatto che non sappiamo darci una spiegazione logica, cerchiamo di consolarci, pensando che tutto ciò che ci succede si basa esclusivamente sulla volontà di Dio. Non esiste un concetto morale più sbagliato, poiché non solo si distorce l’amore di Dio nei confronti dell’uomo, ma si conduce ognuno di noi a non comprendere in pieno il senso del nostro vivere. Anche se fu Dio a creare l’uomo, Egli l’ha reso libero nella sua volontà, affinché potesse essere lui stesso il vero protagonista del proprio esistere, poiché un Padre conosce i bisogni del figlio, dunque, non solo lo sostiene e lo aiuta oggettivamente, ma cerca soprattutto di guidarlo verso il male minore. Per verificare che Dio non è per nulla padrone del nostro vivere, basterebbe rileggere attentamente la storia di Adamo ed Eva. Il pensare o sostenere che tutto sia progetto di Dio, significa annullare l’amore che Lui ha per noi, capovolgere il senso della venuta di Cristo, poiché quel “Alzati e cammina….” (Gv 5-8,9) che Gesù disse al paralitico, compreso l’invito del rinascere a Nicodemo (Gv 3,1-30), ma soprattutto la guarigione del cieco nato (Gv, 9,6-9) non avrebbe avuto alcun senso logico. Dio s’è fatto uomo incarnandosi in Gesù Cristo, per insegnarci a essere vigilanti con noi stessi, poiché solo chi perde se stesso a causa del proprio egocentrismo, si priva dell’assaporare il significato del proprio essere persona.