al' d'indaco

Ali d’indaco di Giovanna Moscato

Ali d’indaco è il secondo romanzo di Giovanna Moscato, nel quale i principali luoghi rappresentati sono quelli dell’anima, dei sentimenti.

Nel primo, Ritratto in bianco e nero, racconta di un piccolo paese immaginario, Citrone in cui narra le vicende della famiglia Molello, poveri contadini, la cui vita si intreccia con quella di Donna Franceschina Giannoni, proprietaria terriera di umili origini, divenuta nobile per aver sposato un marchese.

La donna è pervasa da un sentimento di astio profondo nei confronti dei Molello. L’amore sorto tra suo figlio e una delle figlie dei Molello concorrerà a rendere l’odio di Donna Franceschina ancora più feroce. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale farà precipitare gli eventi. Un romanzo storico ambientato in una realtà contadina ormai scomparsa e destinato a chi ama le saghe familiari, che non manca di affrontare temi di interesse sociale, anche grazie alla rappresentazione di personaggi “veri”, antieroi istintivi, fra cui spicca la protagonista, Maria Molello, che arriva al cuore del lettore per la forza e la determinazione con cui decide di allevare sua figlia, concepita fuori del matrimonio, nonostante il disprezzo della gente.

 

Nel secondo i luoghi sono ideali, dai colori intensi come il blu del cielo e l’azzurro del mare, luoghi che superano quelli temporali o spaziali, individuabili in coordinate geografiche.

Una storia d’amore, dei moti dell’animo, dei condizionamenti dell’inconscio.

Un inizio con la morte di Rosaria, madre della protagonista, che lascia un vuoto incolmabile nei suoi tre figli e nel marito, un dolore che il trascorrere del tempo riuscirà a lenire ma non a cancellare.

La presentazione

La presentazione si è svolta, come le precedenti, nella sala convegni dell’Archivio di Stato e a introdurre l’autrice è stato il direttore, Vincenzo Michele Misitano. Il video qui

A condurre la serata la giornalista Danila Tavella che ha raccontato insieme all’autrice gli esordi del romanzo.

Ali d’indaco è un delizioso romanzo che affronta i temi della giovinezza, della nascita della televisione e degli amori di una adolescente.

Ma anche temi molto più scottanti come le rivolte studentesche e la follia.

Un libro che fotografa la vita nella sua cinica dicotomia: da una parte le cose brutte, dall’altra le cose belle. La felicità, fa capire l’autrice, non è nell’avere, quanto nel condividere. In altre parole: conta più ciò che diamo e non ciò che desideriamo.

Ha concluso la serata la nostra presidente Concetta Silvia Patrizia Marzano.